L'articolo di Carlo Buonerba, pubblicato su "La Discussione" dedicato all'edizione 2013 dei World Masters Games svoltisi a Torino.
Dopo il grande successo del 2006, il restyle che le Olimpiadi Invernali hanno imposto alla prima Capitale d’Italia, Torino in questi giorni del torrido Agosto 2013, si rimette i panni delle grandi occasioni e di nuovo per un evento “Olimpico”. Infatti la città sabauda è il teatro fino all’11 Agosto insieme ad altri comuni della sua provincia dei World Master Games 2013, una kermesse che in Piemonte sta riscuotendo un grande seguito. Ma forse basterebbe concentrarsi un attimo sui numeri di questa rassegna e forse si comprenderebbe un po’ meglio quale possa essere l’impatto anche turistico che sta avendo in città. L’International Masters Games Association (IMGA), l’organizzazione che ha sede a Losanna, favorisce la pratica degli sport competitivi fra le persone mature, nella consapevolezza che gli stessi possono essere praticati ad ogni età, con grandi benefici per la salute. Questi Giochi sono la più importante, quantitativamente parlando, manifestazione sportiva mondiale, un evento che coinvolge un numero di partecipanti quattro volte superiore ai Giochi Olimpici Estivi.
La prima edizione si svolse in Canada a Toronto nel 1985, l’ultima in Australia a Sidney nel 2009. Ma quella in corso a Torino, è l’edizione finora più seguita con il numero di partecipanti che va oltre i 19.000 atleti, provenienti da 107 nazioni differenti. L’Italia è terza in questa speciale classifica : al primo posto l’Australia con quasi 3000 atleti, seguita da Canada oltre 2700 e appunto a difendere i nostri colori ci sono ben 2263 connazionali. Tralasciando i numeri di questo successo che ha portato a Torino quasi 50.000 persone, vorremmo sottolineare l’importanza morale e culturale dei World Master Games, una filosofia che porta a comprendere come se ben allenati non vi siano limiti demografici per la pratica sportiva. L’età media di questi giochi che vedono impegnate molte medaglie Olimpiche del passato è di 52 anni, gli atleti che possiamo considerare simbolo sono: la Giapponese Michiko Hamuro con 94 anni, la più anziana di tutta la rassegna che ha già gareggiato e vinto l’oro nel nuoto e l’ex medaglia d’oro del giavellotto (Mosca 1980), il lettone Dainis Kula, (ex URSS) classe 1959, che si è aggiudicato l’argento. Dopo la cerimonia di apertura, l’accensione del braciere e l’entusiasmo degli oltre 20 mila che hanno percorso il tragitto da Via Po a Piazza Castello, il Sindaco Piero Fassino e il governatore della Regione Roberto Cota stanno già mettendo in piedi la candidatura per la prossima edizione dei World Master Games, questa volta Invernali. Per una Torino che ha pagato a caro prezzo la perenne crisi che ha travolto il mercato dell’auto in Europa, una città da sempre simbolo della Fiat, ma che dal 2006 appunto ha cercato di affrancarsi e di donarsi un abito nuovo più consono (nel 2015 tra l’altro sarà Capitale Europea Dello Sport), una vocazione turistico-culturale che possa mettere in luce sotto la mitica Mole Antonelliana le potenzialità di quella che non a caso è stata la prima capitale d’Italia.