Juventus Campione d'inverno, De Laurentis impreca contro la classe arbitrale

13.01.2015 20:52

 Penultima giornata del girone d'andata, ma per le sorti della vetta, il verdetto è già stato scritto. Prima la Juventus di Massimiliano Allegri, capace in un turno sulla carta quasi "proibitivo", di sbancare al San Paolo, battere il Napoli e allungare sulla Roma, fermata sul pareggio da una Lazio terza forza del torneo.  I bianconeri sfatano il tabù" campano dopo 14 anni, l'ultima vittoria a Napoli risaliva al 2000 e rispondono al "brusio" delle critiche che si erano levate dopo 4 pareggi (tutti subiti in rimonta) nelle ultime 5 giornate. E così dopo la "rivoluzione" di fine agosto, con le dimissioni dell'ex tecnico Antonio Conte e la scelta come suo sostituto dell'ex rossonero, Allegri, tutto è cambiato, ma nulla è cambiato.

 E se la Juventus prima, per valori tecnici e Dna di squadra non stupisce nessuno, sebbene la Roma sembri poter contendere fino alla fine lo scudetto a "Madama", quello che purtroppo non cambia e a nostro avviso dovrebbe davvero cambiare, è l'assioma che ogni vittoria (specie se bianconera) sia figlia di presunti privilegi arbitrali. In Italia non solo il livello tecnico del nostro campionato è scemato spaventosamente nell'ultimo decennio,  ma mi pare che se oltre alle risorse economiche non in linea con i maggiori campionati europei (la Premiere League inglese, la Liga spagnola e la Bundesliga tedesca) continuiamo ad alimentare una "cultura" sportiva, intrisa di sospetti, di grida e insulti, dove nessuno o quasi ha la capacità di riconoscere la superiorità avversaria o per lo meno di accettare e imparare dalle proprie sconfitte, allora davvero saremo sempre più destinati a diventare e confermarci una periferia, isterica e collerica del grande calcio.

 

Non sosteniamo che le polemiche siano soltanto figlie della nostra cultura o non cultura sportiva, però in Spagna e ancora più in Inghilterra le critiche se presenti si spengono ed esauriscono nei 90 minuti del terreno di gioco, solo in casi "gravissimi" possono occupare le "prime" pagine del post partita; nel Bel Paese dirigenti e allenatori in primis e di seguito le trasmissioni sportive, escluso le pochissime che si occupano davvero di calcio giocato, vivono si nutrono e fomentano questo "cancro" del sospetto, questo irritante suono gutturale delle polemiche, un retrogusto fastidioso che rovina la gioia di chi ha visto i propri beniamini vincere e rende amaro e insopportabile, per tutti gli altri, il gusto della sconfitta. 

La partita del San Paolo era iniziata per i partenopei in un clima di profonda partecipazione: l'inno "Napul è",  in onore della recente scomparsa del re del blues italiano, Pino Daniele, cantato da tutto lo stadio aveva avvolto in un abbraccio sia i partenopei che molti degli juventini davanti alla tv (allo stadio non sono potuti andare!) , perché la musica e i grandi artisti uniscono anche differenti "fedi" calcistiche.  Dopo una breve fase di studio, la Juve prendeva in mano le redini del match mantenendo un possesso palla "ragionato" che però non riusciva a stanare gli azzurri. Il Napoli comunque come in Supercoppa attendeva i bianconeri. Al primo vero affondo la banda Allegri, colpisce. Pogba dopo un tiro respinto di Tevez indovinava una traiettoria perfetta all'incrocio. Il fuoriclasse francese sparigliava la disputa. Il Napoli di Benitez nella ripresa sposta il baricentro della propria azione in avanti, la Juve fatica ma tiene botta. Verso metà frazione è però Britos a sfruttare l'indecisione di Chiellini in marcatura e a infilare Buffon con un tiro al volo di giustezza. Non c'è nemmeno il tempo di domandarsi se la Juve ha accusato il colpo che Cacares (in probabile leggero fuorigioco) infila alle spalle di Rafael sottomisura. Il Napoli prova ancora con Higuain (fuori)  e con Koulibaly che carica irregolarmente Buffon per depositare in rete. Vidal al 94' suggella vittoria e traguardo di Campione d'Inverno con una giornata d'anticipo per la vecchia Signora.

Per ogni vittoria che si rispetti però in Italia non possono mancare le polemiche, e così  il Presidente del Napoli De Laurentis, a fine gara, su twitter taccia la classe arbitrale di incompetenza o malafede e così una festa di sport e di calcio lascia quel orribile insopportabile gusto di un'altra occasione persa….

 

 

 

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