Professione Giornalistica

Carlo Buonerba è giornalista professionista dal 2015  (dal 2009 pubblicista) che vive e opera a Torino.  La sua carriera giornalistica inizia però com'è ovvio qualche anno prima alla fine del 2005. Il primo approccio con i media avviene presso la Radio Piemontese, Grp dove in concomitanza con l'importante appuntamento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, svolge il ruolo d'inviato sulle piste olimpiche.  Ai quei tempi, Carlo viveva ancora sullo splendido "balcone delle Alpi" a Sauze d'Oulx ridente e accogliente località montana, dove si sono svolte le gare olimpiche di freestile. Nel 2006 oltre alla collaborazione in Radio che continua, grazie alla vetrina della nota trasmissione "Signora Mia", programma a forti tinte bianconere, condotta e curata da Marco Venditti,  inizia anche la sua collaborazione con il settimanale sportivo "Sprint & Sport", giornale nel quale lavora in redazione e come inviato per tre anni seguendo per lo più le vicende sportive delle giovanili (Giovanissimi, Allievi Nazionali e Primavera) di Juventus e Torino.

Nello stesso 2006 inizia anche la sua avventura televisiva grazie alla chanche concessagli da Rete 7 Piemonte, nell'emittente con la quale collabora per oltre due anni, svolge il ruolo di "telecronista", commentatore e opinionista alla trasmissione "Studio & Stadio" al fianco della conduttrice Marita Ballesio.  Per la stessa emittente nella stagione 2007-2008 conduce (forse meglio dire modera) i collegamenti da Torino con la Rete a circuito nazionale "Odeon", nella trasmissione "Il Campionato dei Campioni".

Nel 2008 cambia "casacca" e passa al circuito televisivo di Mediapason-Teleombardia, nella sua dislocazione piemontese, Videogruppo per la quale svolge l'attività di videorepoter, giornalista  per la creazione dei servizi per il Telegiornale.  Tra la fine del 2008 e l'inizio del  2009 torna a collaborare con Marco Venditti nell'emittente televisiva Grp, la trasmissione "Signora Mia" nata in radio ora è passata sul grande schermo.  Nel talk show "bianconero",  svolge il ruolo di opinionista e  quando la trasmissione è in concomitanza con le partite giocate dalla Juve, "telecronista".  Da settembre 2009 approda al circuito televisivo di Telestudio, dove prosegue l'avventura televisiva di Signora Mia, condotta in alternanza con il giornalista romano. Tra la metà del  2010 e l'inizio del 2011 continua la sua avventura televisiva come commentatore sportivo nella trasmissione in onda su Quartarete "Qui Calcio". Nello stesso periodo inizia la breve collaborazione con il settimanale sportivo Calcio Gp, condotto da GianCarlo Padovan (purtroppo un'ottima idea editoriale che ha pagato a caro prezzo i risvolti della crisi).

A Febbraio 2011 inizia a lavorare con contratto giornalistico come dipendente nel circuito televisivo di Telestudio,  si occupa, dal lunedì al venerdì, della creazione e conduzione del breve Tg sportivo. Nel 2012 continua l'impegno nel campo dell'informazione quotidiana, che svolge insieme alla collega professionista Alessandra Perera, grazie alla quale viene modificata l'impostazione dei tg, da brevi notiziari a veri e prorpri Telegiornali (30 minuti televisivi). Un Tg che Buonerba in alternanza con la Perera continua a curare e a condurre, il nuovo format prevede notizie internazionali, nazionali, piemontesi e sportive. Importante nella realizzazione degli stessi e dei servizi da mandare in onda la grande collaborazione e l'aiuto umano e professionale dell'ottima Clara Vercelli.  A Telestudio proprio insieme alla collega Clara Vercelli, conduttrice e ideatrice del programma, si occupa delle news e in concomitanza di eventi live della "telecronaca" all'interno della storica trasmissione, "Qui Studio Sport". 

Cospicuo anche l'apporto offerto alle trasmissioni politiche dell'emittente, quelle condotte dal Direttore Luca Marchetti: "Signor Sindaco, Signor Presidente" e "Faccia a Faccia" e quella condotta dal collega Patrizio Brusasco " Boomerang". Per queste ultime Buonerba produce servizi, sondaggi e collabora nella politica comunicativa delle stesse. 

Negli ultimi mesi del 2013 a Telestudio , Buonerba inizia a occuparsi di "confezionare" le notizie in modo autonomo, infatti oltre alle interviste classiche si occupa delle riprese e del montaggio acquisendo nozioni di Videoediting con programmi quali Edius, Pinnacle e Adobe Premiere. 

Dal 2014 grazie alla collega e amica Clara Vercelli, inizia una nuova avventura a Primantenna Tv, dove svolge lavoro redazionale e conduce una sua rubrica tecnico-tattica "Extra Time" nella trasmissione cult dello sport in Piemonte "Aregoal" . 

Nello stesso anno inizia la sua collaborazione con il canale tematico "JTV" (Juventus TV) in qualità di opinionista tecnico e gironalista.

Nel 2016 inizia la collaborazione con il canale TopPlanet (canale tematico rivolto al tifo juventino). 

  

 

 

 

 

 

I nostri utenti

Non essendo un sito a finalità commerciali, ovviamente il target non lo posso e non lo devo decidere io, ma questo credo che in fondo accada in tutti i siti del mondo, però vorrei che chi ci degna della sua attenzione possa cogliere l'emozione che mi spinge a rendere questa voce più aperta possibile, uno spazio dove sport e poesia,  parola e gesto tecnico siano un tutt'uno emozionante ed entusiasmante, un'onda capace di trascinare, chi legge, ma allo stesso tempo, proprio per l'energia profusa dal lettore, capace di ingrandirsi grazie al vostro importantissimo contributo.

C.B.

Storia della Voce e suoi intenti

L'idea di raccogliere la mia esperienza in un sito, mi ha sempre affascinato, infatti nel 2009 ho creato il blog, che troverete ancora on line, sempre con il nome la voce di Carlo Buonerba. Ora però credo che il materiale venga meglio organizzato in un vero e proprio sito. 

Lo scopo che vorrei raggiungere è quello di lasciare un segno, una traccia del mio cammino professionale, artistico e umano. E non perché creda che la mia vita possa essere o sembrare meglio di quella di qualsiasi altro, ma semplicemente perché ritengo utile specie in una professione dispersiva, affascinante ma terribilmente difficile come il giornalismo, avere coscienza in modo chiaro di quello che si è fatto. 

 

Ricordo ancora la domanda che feci al Vice Direttore de "La Stampa", Massimo Gramellini, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo master in giornalismo dell'Università di Torino, nel 2008 a pochi giorni dalla prima elezione di Obama come Presidente USA. Gli chiesi quale consiglio si sentisse di dare ai giovani e speranzosi studenti freschi di laurea che intendessero fare questa professione... Gramellini, dopo una breve pausa rispose:" Dico questo a tutti quanti si avvicinano a questa professione. Se lo fanno per soldi, facciano altro, il gioco in questo senso non vale la candela. Se, invece, come credo e penso lo fanno sentendo tutta l'importanza e la difficoltà che il giornalismo comporta, allora lo facciano senza compromessi. Il giornalismo quello vero, deve essere una mission, l'idea di riportare ad altri un evento cui si ha la fortuna o l'aridire di assistere, è una spinta adrenalinica, una fiamma che ci alimenta e sostenta".

Dopo questa intervista il mio rapporto con la professione posso dire che è davvero cambiato,  ho preso coscienza appieno del peso e della forza che necessitano alla causa. La speranza ovviamente è che la forza alla fine risulti bastante.

Ma la storia della Voce, vuole e deve essere anche molto altro. Poiché finora ho parlato di giornalismo, che poi è l'unico modo diciamo fattibile di vivere scrivendo, parlando o raccontando. Intendo per tutte quelle persone come me che per emergere devono e possono fare affidemento solo e soltanto sulle proprie forze.  In realtà la mia idea è che, le parole così come i gesti atletici siano intrisi di poesia e di arte, basta solo guardarle dalla prospettiva giusta. Diciamo che dovendo carraterizzare e rendere unico il mio stile giornalistico, vorrei giungere al punto di contatto tra il giornalismo e la poesia.

Ricordo a tal proposito alcuni articoli del compianto Candido Cannavò (Direttore della Gazzatta dello Sport per moltissimi anni),  il suo narrare metaforico, il saper intersecare e interlacciare sport e campioni differenti, credo sia figlio di un gioranlismo allegorico, molto simile al narrare poetico. Cannavò cercava un modo per emozionarsi ed emozionare, che per quel che mi riguarda ha sempre colto nel segno. Ora vi sembrerà strano che un giornalista che cerca il proprio stile possa citarne in modo così convinto un altro, e invece credo sia giusto davanti a professionisti di tale fatta , togliersi il cappello e avere bene in mente il livello raggiunto da altri anche se poi la sfida, la vera missione è quella di superare e migliorar sé stesso.

 

 

 

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